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Intervista EXPERT WORDS By modellismorc.net

Ecco una intervista della rubrica EXPERT WORDS curata da modellismorc.net
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1 – Per quei pochi che ancora non ti conoscono, vuoi raccontarci un po’ di te? Quando e come è scattata la scintilla per questo sport?

La passione per questo sport è nata quando avevo circa 14 anni(1998), in quanto mio padre era ed è tuttora appassionato di fermodellismo, avevo così occasione di frequentare diversi negozi di modellismo, dove ho conosciuto il mondo RC e dove ho visto le prime auto, purtroppo ho dovuto attendere ancora altri 2 anni prima di possederne una, in quanto il non essere totalmente autonomo, mi imponeva di dover sottostare alla volontà di mio padre, che all’inizio non era favorevole a farmi cominciare con l’automodellismo. Nell’anno 2000 però riesco a mettere da parte qualche risparmio e riesco a comprare una macchina RTR di seconda mano, (Thunder tiger mirage V-SPEC trasformata da rally-game) ed ho cominciato a fare i primi passi nella pista onroad di IOLO a Prato.

2 – Ti ricordi quando hai deciso di presentarti per la prima volta in una gara per confrontarti con altri piloti? Com’è andata?

Dopo circa 3 mesi dall’acquisto della mia RTR (nel luglio del 2000) ho fatto subito la prima gara libera, che era organizzata appunto a IOLO, classificandomi al 4° posto in F2, e sempre nell’anno 2000 ad ottobre ho fatto un’altra gara libera su piazzale a Pistoia e sono finito al 2° posto in F2. Purtroppo a causa del mio modello ero molto penalizzato, basti pensare che la mia TT Mirage V-SPEC non aveva neanche la regolazione della convergenza posteriore, ed era fissata a 0 gradi. La voglia di competere era tantissima, e già nel 2001 nonostante i mezzi non me lo permettessero ho deciso di iscrivermi al campionato regionale AMSCI F2 e sono partito con le gare titolate!

Fabrizio Teghesi

3 – Raccontaci un po’ dei tuoi inizi, quanto ci è voluto prima di capire di poter arrivare in alto?

Mah, ti dirò ero e sono tuttora un “affamato” di automodellismo, forse i 2 anni di attesa da quando ho conosciuto questo mondo, fino al poter realizzare il desiderio di avere un automodello sono stati fondamentali, tante volte quando ottieni subito quello che desideri hai meno soddisfazione di quando devi aspettarlo a lungo, pertanto mi sono buttato a capofitto nelle gare, senza stare a preoccuparmi troppo dei materiali, come dicevo poco fa, ho fatto il mio primo campionato toscano di rally-game (all’epoca c’erano circa 100F2) con una Mirage v-spec, e sono riuscito a centrare anche la finale in una delle 5 prove, dopodichè ho scoperto il mondo dell’off-road, ed immediatamente ho corso il regionale Amsci anche in questa categoria; non avendo possibilità di comprarmi un automodello dedicato ho corso le prime 2 prove di regionale con la stessa auto che di volta in volta trasformavo da off-road a rallygame all’occorrenza, durante la frequentazione delle piste da off-road ho conosciuto colui che sarebbe poi diventato il mio primo meccanico, (Marcello Granolla) che vedendomi profondamente limitato dai materiali smise di correre per cominciare a farmi da meccanico… Lui aveva una Crono expert che non era l’ultimo modello in quanto la rs01 calcava già le piste nazionali, ma era un grandissimo salto in avanti rispetto alla mia auto, e con questa macchina all’ultima prova di campionato regionale dello stesso anno ho centrato la mia prima vittoria in F2. L’anno successivo(2002) ho preso una picco integra di seconda mano per il rally-game ed una fiammante kyosho mp7,5 per l’off-road e sono passato subito in F1 ottenendo il secondo posto ad entrambi i campionati regionali (off-road e rallygame), e perdendo malamente i 2 campionati italiani di categoria a causa di noie tecniche, segnando la TQ in entrambi e dominando entrambe le gare prima delle noie…

Mi ricordo che nel campionato italiano in prova unica di rally-game svolto in un piazzale a Viareggio correva anche una prova degli expert e dopo le qualifiche contando le classifiche come una unica gara avrei avuto il 4° tempo nella EXPERT. Da lì capii che forse, con la perseveranza avrei potuto ottenere qualcosa di buono.

4 – Per poter praticare questo sport serve un “meccanico” di fiducia. Chi ti affianca ai box?

Ho avuto diversi meccanici, ed in questo ritengo di essere stato fortunato, per correttezza li citerò tutti a partire dal lontano 2001, dove ho avuto Marcello Granolla che, come ho già detto, fu il mio primo meccanico, purtroppo ha dovuto mollare me ed il modellismo per esigenze familiari. Nel 2002-2003 ho avuto Gabriele Marconcini, con lui ho condiviso tutti i passaggi di categoria, (da F2 ad F1 nel 2002 e da F1 ad EXPERT nel 2003, nel 2004 purtroppo anche lui ha mollato il mondo del modellismo per un lutto importante, ed ho corso un anno intero senza meccanico fisso. Quello fù l’anno del mio primo europeo, dove onestamente mi qualificai soltanto perché si svolse in Italia e vi erano numerosi posti, la posizione in classifica non mi avrebbe mai permesso di qualificarmi fosse stato fuori dal territorio nazionale… Nel 2005 invece ho cominciato a maturare le mie prime vere soddisfazioni nel mondo RC, in quanto con il passaggio in Radiosistemi decisero di affiancarmi Roberto Ghedini, il progettista della macchina con la quale correvo, un grandissimo dell’RC detentore di 2 titoli europei, con lui ho fatto un grande salto di qualità ed ho imparato tantissime cose, basti pensare che nel2004 raggiunsi il 18° posto nel campionato italiano mentre con lui nel 2005 finii al 4° posto e fù il salto qualitativo più alto della mia carriera. Proseguendo con la cronologia dei miei meccanici è obbligo citare un altro grande meccanico del mondo RC che si chiama Matteo Neri, anche lui mi ha insegnato tantissime cose sia sulla preparazione della macchina che nell’approccio alle gare, oltre ad essere il mio meccanico in gara passavamo ore ed ore al telefono e questo fù di grande aiuto per la mia crescita agonistica che culminò nel 2007 dove raggiunsi il 2° posto nel campionato italiano della massima categoria. Una volta concluso il rapporto con Matteo conobbi Daniele Giuntini, modellista fiorentino dedito al mondo delle 1:8classic e del rally-game, al quale insegnai tante cose sul mondo del buggy ed instaurammo una forte collaborazione vincendo il titolo nazionale 1:8ep nel 2011, stringemmo anche un fantastico rapporto di amicizia oltre che di collaborazione, con Daniele infatti non passavamo insieme soltanto il tempo delle gare, ma anche fuori dalla pista, in quanto entrò a far parte della cerchia dei miei amici più cari. Dopo Daniele rimangono soltanto 2 persone che mi hanno affiancato nel mondo Rc, una è Lorenzo Bolognesi, con lui ho vinto 2 campionati italiani (truggy 2012 e buggy 2013), ma purtroppo per me e fortunatamente per lui Lorenzo ha aperto una attività propria, e non ha più tutto il tempo che aveva prima per seguirmi, pertanto di fatto ha mollato il modellismo e viene saltuariamente alle gare. Proprio nella prima gara del 2016 (Italian Job Race) ho avuto di nuovo il piacere di averlo sotto al palco dopo un anno di assenza. L’ultima persona, nonché la più importante che ho avuto sotto al palco, e non me ne vogliano gli altri, è Sara (la mia compagna) che ha fatto l’aiuto meccanico nel 2011 ed in parte del 2012 fino a diventare la mia prima meccanica dal 2013. Qualunque frase o discorso che possa mai dire non sarà mai abbastanza per far capire quello che realmente significa per me, credo che nonostante ci siano molte più occasioni per discutere e litigare, questo sia un reale valore aggiunto nella coppia, in quanto tutto ciò che facciamo insieme acquisisce una intesa diversa, un qualcosa di superiore ed inspiegabile che mi rende veramente orgoglioso di lei.

Fabrizio Teghesi

5 – Negli ultimi anni il nostro sport è leggermente cambiato, soprattutto piste e modelli sono diventati molto più veloci. Molti si dedicano ad altre categorie, EP Buggy soprattutto, per mantenersi sempre in allenamento. Tu con quali altre scale e categorie ti rapporti e spiegaci quali sono i benefici che trovi nel praticarle.

Effettivamente ormai quasi tutti i piloti top del buggy 1:8 corrono anche con le 1:10ep, personalmente ho deciso di evitare questa categoria, mi dedico alle 1:8ep dalla nascita ed ai Truggy 1:8, categoria che in Italia non ha mai inspiegabilmente sfondato, mentre oltre oceano sono considerate quasi al pari delle buggy, la mia rinuncia è più che altro legata al tempo, ma è ovvio che la categoria 1:10 richieda tanta precisione di guida e tanta familiarità con il setup che è molto importante per meglio riuscire nella categoria 1:8 buggy, chissà che in futuro non decida di cominciare anche io con le più piccole!

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6 – Il sogno di tutti i modellisti è quello di diventare piloti sponsorizzati (a volte non sapendo che esserlo non vuol dire solo avere materiale gratis ma anche grandi responsabilità). Ti ricordi quel è stato il tuo primo sponsor e ci puoi dire quali sono state le sensazioni provate al momento dell’accordo?

Il mio primo sponsor l’ho ottenuto agli inizi del mio primo anno di F1 (il 2003) la BBF di Mario Bonanomi decise di sponsorizzarmi con i suoi differenziali autobloccanti! Fu una grande soddisfazione per me perché oltre a conoscere una grande persona con la quale ancora amo chiacchierare durante tutte le gare mi ha permesso di cominciare a capire come funzionava il mondo delle sponsorizzazioni partendo dalle piccole cose, ho cominciato a capire quali fossero i miei obblighi e soprattutto quali vincoli impongono i vari contratti. Sempre nel 2003 ho ottenuto la mia prima sponsorizzazione per i motori (PICCO) prima attraverso B-RACING di Bianchi e poi direttamente con la casa madre e da gennaio 2004 ottenni la mia prima sponsorizzazione per gli automodelli (HOBAO) attraverso il distributore italiano Tosi.

7 – Parliamo della tua stagione appena passata. Dai un voto a te e ai risultati ottenuti.

Quest’anno la mia stagione è stata poco soddisfacente, se dovessi darmi un voto purtroppo non raggiungerebbe la sufficienza. Ho fatto abbastanza bene soltanto l’europeo dove sono arrivato a soli 4 secondi dalla finale, ed il campionato italiano elettrico dove ho centrato un 3° posto. Nel campionato italiano buggy ho ottenuto 2 volte il quinto posti ed una volta il 6° mentre nella gara di Naxos, dove per la finale avevo trovato un ottimo setup risultando molto competitivo, ho avuto una noia meccanica e mi sono fermato. Nelle gare internazionali sono sempre stato abbastanza anonimo pur centrando le finali in quasi tutte meno il neobuggy ed il world indoor uisp per una mia disattenzione. Concludendo con il voto direi 5 e ½

8- La nuova stagione invece è alle porte. Ci puoi dire a quali manifestazioni parteciperai nel 2016?

Nel 2016 parteciperò al campionato italiano ed al campionato europeo come tutti gli anni, ciò che realmente definirà il mio calendario sarà il mondiale, in quanto finendo 8° allo scorso campionato italiano devo sperare in una riallocazione per potervi partecipare, se riuscirò ad ottenerla tutti gli sforzi di budgets saranno orientati verso il mondiale, mentre se non riuscirò a partecipare al mondiale tornerò di nuovo al Neobuggy, ed al Kyosho Master a Parigi, poi valuterò altre gare internazionali.

9 – Entriamo un po’ più nello specifico. Ci spieghi come prepari il tuo modello e il materiale prima di partire per una gara importante? Lo prepari tu o il tuo meccanico?

Curo personalmente la preparazione del modello prima di ogni manifestazione.

Se ho avuto occasione di provare la pista in precedenza, per il warm up o per una giornata di test, parto con il lavoro che ho già svolto cercando di analizzare tutti gli appunti presi a seguito delle giornate di test, mentre, se non conosco la pista ho il mio setup base e parto sempre da quello per poi muovermi direttamente sul campo di gara con le varie modifiche. Particolare attenzione la pongo sulle gomme, in quanto cerco di prevedere quello che sarà il disegno corretto andando a cercare di avere a disposizione per i primi giorni, nei quali solitamente si fanno le prove libere, già qualcosa che sicuramente funzionerà a dovere, per poter provare magari più tipi di gomme nelle prime manche libere.

Fabrizio Teghesi

10 – Oltre al setup del modello, particolare che si trova spesso in rete, puoi dare qualche indicazione su come prepari il tuo motore? (Candela, venturi, frizione, ecc.. )

Anche per il motore ho un mio “setup base” che conosco e che posso modificare in pista in base alle sensazioni (conosciute) che ho con il setup base, Il setup base che utilizzo per il mio os b2101 sono: venturi da 6,5 marmitta 2060 con collettore tondo standard e miscela MLC competition al 25% per quanto riguarda la frizione premetto che uso soltanto materiale kyosho e la mia configurazione di base sono 3 ceppi in ergal azzurri con 3 molle da 1,00mm campana da 13 denti e corona 46denti sul modello.

11 – Ci puoi descrivere un po’ la tua officina? Quanto tempo tu o il tuo meccanico passate tra le mura che ogni modellista custodisce gelosamente?

La mia officina è una stanza di mt 4 x 4 realizzata nel sottosuolo della mia abitazione, là dentro ho tutto quello ogni modellista possa desiderare, (forse anche di più) Televisione, Pc, Stereo con sistema 5+1 per ascoltare musica o vedere film, Lettore dvd, compressore, telefono, lavello con acqua calda e vasca lavaggio pezzi, 1 banco da lavoro di 2,5 metri della Beta ed 1 altro banco da 1,5 metri oltre a scaffali vari luci da banco led e tutti gli altri confort dei quali ho bisogno, passo dentro il “lab” come amo definirlo, numerose ore della sera e della notte, oltre che gran parte delle giornate libere quando sono a casa. E’ talmente ospitale e bello che tante volte ci vado anche soltanto per passare del tempo senza reale necessità di starci, ovviamente le discussioni con Sara erano frequenti, pertanto abbiamo installato anche una sua postazione dove anche lei può dilettarsi con i suoi hobby e passare piu tempo insieme a me anche se il suo amore verso il lab continua inspiegabilmente a non sbocciare "</p

12 – L’allenamento è altrettanto importante per arrivare in gara preparati. Ci spieghi come organizzi le tue sessioni di prove ed allenamento?

Questo è veramente un tasto dolente, il tempo che posso dedicare ai test è realmente poco basti pensare che in tutta la stagione 2015 appena conclusa ho utilizzato soltanto 4 giorni di test, uno dei quali, perché obbligato a provare del materiale elettrico insieme al mio sponsor.

Purtroppo non ho mai dedicato tantissimo tempo all’allenamento, ed al girare fine a se stesso e probabilmente questo è stato uno dei punti deboli di tutta la mia carriera. Ho sempre preferito partecipare alle gare, anche se chiaramente in gara non si può provare tutto quello che si vuole e come si vuole come si fa in allenamento, pertanto i miei test sono limitatissimi e vengono fatti più che altro per provare le piste nelle quali ci saranno manifestazioni importanti.

Fabrizio Teghesi

13 – Puoi dare a chi ci legge qualche consiglio su come sfruttare le giornate in pista per allenarsi in modo ottimale?

In un primo momento nel caso di nuovi modellisti non credo sia molto importante avere un metodo, basta semplicemente girare girare e girare in modo da capire i comportamenti della macchina ed imparare come ci si deve comportare nelle varie situazioni che si verificano durante la guida. una volta acquisite le necessarie abilità di guida invece si deve cominciare a capire cosa realmente si cerca dalla macchina, quali sono i cambiamenti del setup più importanti e cosa comportano, e capire il proprio stile di guida, per capire cosa realmente si vuole dalla macchina e come fare per ottenerlo, pertanto è necessario passare più tempo ai box che in pista. Questa è la parte un po’ noiosa del nostro hobby-sport, ma una volta acquisita rimarrà parte di ogni modellista e le esperienze accumulate si potranno trasportare su modelli diversi e su piste diverse in modo da velocizzare la messa a punto e la ricerca del setup ottimale. Di solito durante i test si lascia l’ultima ora per effettuare una o più long-run, quindi vere e proprie simulazioni di gara con rifornimenti per abituarsi a non perdere la concentrazione nei 20, 30 o 45 minuti di gara che si andranno ad affrontare.

Fabrizio Teghesi

14 – Ora qualche domanda più personale: Quando hai iniziato a correre chi erano i piloti ai quali ti ispiravi o per i quali tifavi alle gare?

Quando ho iniziato a correre essendo toscano vedevo ad ogni gara battaglie fra Lenzi e Tortorici pertanto loro erano i due piloti ai quali mi ispiravo mentre successivamente ho iniziato a conoscere il modellismo a livello mondiale, ed il mio pilota preferito per il quale ho sempre fatto il tifo è Jared Tebo, le nottate passate su LiveRC seguendo i vari national o i vari Dirt nitro challenge o silver state possono testimoniarlo!

15 – Parlando di te, puoi dirci quali sono secondo te i tuoi punti di forza e dove invece credi di poter ancora migliorare quando sei in gara?

Questa è una domanda difficile: non si è mai ottimi giudici di se stessi. Ad ogni modo penso che l’ISTINTO sia allo stesso tempo il mio punto di forza ed il mio punto debole. Penso di guidare prevalentemente con l’istinto, senza particolari regole, e questo è sempre stato un mio grande vantaggio perché diverse volte ho sopperito a tante mancanze della macchina o del setup proprio con l’istinto, mentre molte altre volte ho peccato di superbia, credendo di riuscire a guidare solo con l’istinto senza preoccuparmi troppo della messa a punto del mezzo perdendo numerose occasioni per fare bella figura.

16 – In Italia sta emergendo una nuova generazione di piloti velocissimi. Come ti rapporti con loro?

I giovani emergenti sono una risorsa importantissima per la nostra nazione, penso di avere con tutti un ottimo rapporto, sono stato l’ultimo dei “vecchi” a vincere un titolo Italiano nel 2013, dall’anno successivo due giovanissimi sono stati protagonisti nel 2014 Zanchettin e nel 2015 Berton chissà che nei prossimi anni non si vedano altri giovani sul tetto d’Italia, Ongaro, Baruffolo e Natale, hanno dimostrato di essere in grado di lottare per il titolo! E sicuramente in questo 2016 la lotta sarà accesissima. Dal canto mio rispetto tutti e pretendo rispetto da tutti come giusto che sia, e ritengo che il rispetto sia una caratteristica basilare per essere un campione, spero vivamente in un futuro pieno di successi per l’Italia e per i giovani piloti italiani

Fabrizio Teghesi

17 – Risposta secca 1: la tua più grande soddisfazione fino ad ora.

Aver vinto dei titoli importanti con la mia ragazza come primo meccanico!

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18 – Risposta secca 2: la delusione più cocente.

Non aver centrato 2 finali di campionato europeo nonostante avessi i mezzi per farlo (con la mia ragazza come primo meccanico)

19 – Quali sono i tuoi obiettivi per il 2016?

Nel 2016 vorrei provare a centrare la top5 in Italia e fare bella figura nelle manifestazioni internazionali titolate e non.

20 – Chiudiamo con i materiali che userai per il 2016. Quali sono i tuoi sponsor che ti accompagneranno nella prossima stagione?

KYOSHO, OS-ENGINES, AKA, MLC FUEL, HIGHEST RC, FTTECH, EZ-POWER, MAX AIRBRUSH ed EFRA tools.

 

21 – Grazie della tua disponibilità. In bocca al lupo!

CREPI IL LUPO!

E grazie a voi del tempo che mi avete dedicato!!!